A spasso tra le vie di Catanzaro: capitale europea della seta
Nel 2016, quando ho conosciuto i ragazzi della Cooperativa Nido di Seta di San Floro, ho scoperto che Catanzaro nascondeva un passato che pochi conoscono. Il capoluogo calabrese tra il 1300 e il 1700 fu il principale centro di lavorazione del filo d’oro al punto tale da essere definita “capitale europea della seta”.
Oggi di quel passato non esiste più traccia, niente di tangibile che possa collegare la città dei tre colli al prezioso tessuto ma l’associazione Cultura Attiva di Angela Rubino ha disegnato un vero e proprio itinerario immaginario nel centro storico di Catanzaro alla scoperta di quei luoghi che ricordano l’antico legame. Siamo partiti dal Duomo e abbiamo attraversato i vari quartieri legati alla seta, dal quartiere Filanda alla Grecìa, fino ad arrivare alla Giudecca.
DUOMO
Il Duomo di Catanzaro era la sede della Corporazione dei setaioli, fondata nel 1519 che stabiliva una serie di norme relative alla lavorazione del prezioso tessuto. La gestione amministrativa era affidata ai consoli che erano nominati annualmente il 1° maggio.
Nel 1783 a causa del terremoto, gli iscritti all’associazione spostarono la propria sede nell’oratorio del Rosario, adiacente all’omonima chiesa.
CHIESA DEL ROSARIO
Nella sagrestia di questa chiesa del 1400, sono conservati molti manufatti serici realizzati tra il 1500 e il 1800, tra cui la Pianeta dei Borgia. Il paramento sacro, ordinato da Papa Alessandro VI, è stato usato in occasione delle nozze tra Goffredo Borgia e Donna Sancia D’Aragona, poi diventati Principi di Squillace.
La chiesa è una meta per molti turisti che vengono qui per ammirare la bellissima tela seicentesca della Madonna del Rosario e dei Misteri dell’olandese Dirk Hendricksz, conosciuto anche come Teodoro d’Errico.
QUARTIERE FILANDA
Questo rione era il cuore dell’antica tradizione serica catanzarese, grazie alla presenza di 1000 telai che lavoravano la seta greggia proveniente dall’hinterland catanzarese, in particolare dai paesi di San Floro, Cortale e Borgia.
Uno dei tessitori catanzaresi più noti fu Jean le Calabreis (Giovanni il Calabrese) che inventò nella seconda metà del 1400 il prototipo del moderno telaio Jacquard, oggi conservato al Museo delle arti e dei mestieri di Parigi.
QUARTIERE GRECÌA
Considerato come il quartiere più antico di Catanzaro, era abitato in origine dai greci che avevano abbandonato le loro abitazioni sulla costa in seguito agli attacchi dei Saraceni.
In questa zona ci sono cinque toponimi che riportano il nome di Via Gelso Bianco, assegnati tra il 1500 e il 1600 per indicare la presenza di moltissime piante di gelso le cui foglie rappresentano l’unico l’alimento per il baco da seta.
PALAZZO DE NOBILI
Questo palazzo, attualmente sede del comune, fu costruito da Emanuele De Nobili nel 1784, un anno dopo il terremoto che distrusse la Calabria.
È la sua storia in questo caso a collegarlo alla seta. Nell’aprile del 1806 il barone De Nobili e sua moglie Olimpia Schipani ospitarono il Re Giuseppe Bonaparte. In quell’occasione, tutte le sale del palazzo furono rivestite con raso celeste e fiori amaranto, attualmente conservato all’interno della Basilica dell’Immacolata.
LARGO SANTA CHIARA
Tra Palazzo de Nobili e l’ex convento di Santa Chiara, oggi sede della Legione dei Carabinieri, c’è questa piccola piazza che è la via di accesso a Villa Margherita, il primo giardino pubblico della città.
Nel 1600 qui si svolgeva la famosa fiera di Santa Chiara che si teneva ad agosto per due settimane. Il mercato accoglieva mercanti europei provenienti da paesi come Olanda, Spagna e Turchia che acquistavano i famosi tessuti di seta catanzaresi, identificati dalle tre VVV, l’acronimo delle tre peculiarità di Catanzaro: San Vitaliano, vento e velluto.
La fiera fu abolita nel 1668 perché in quell’anno scoppiò la peste che si presume fosse stata portata dai mercanti stranieri.
LA GIUDECCA
Nei pressi di Palazzo Fazzari, sotto Corso Mazzini, sorgeva l’antico quartiere ebraico della Giudecca.
Gli ebrei ebbero un ruolo fondamentale per lo sviluppo della lavorazione della seta a Catanzaro. Non solo abili tessitori ma anche gli unici a tingere i tessuti serici con l’indaco. Davano anche una grande mano dal punto di vista economico perché fornivano delle anticipazioni di denaro fino a quando non cominciarono a praticare l’usura e il governo decise di cacciarli dal Regno di Napoli.
Un altro segno legato alla seta è dato dal Vico delle Onde, nelle vicinanze della Fondazione Mimmo Rotella, una delle realtà più belle di arte contemporanea in Calabria. In questa via c’era la casa del maestro setaiolo Domenico Masciari, che a fine ‘700 inventò la plissettatura, ossia quel classico movimento a onde del tessuto.
MAPPA ITINERARIO SETA
Se ti può essere utile, questa è la mappa dei punti interessati dall’itinerario organizzato dall’Associazione Cultura Attiva di Catanzaro
Per approfondire leggi anche qui
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è molto interessante conoscere la Calabria leggendo
Grazie Erhard, è l’obiettivo di questo blog e spero di farti scoprire sempre cose nuove.
Grazie per questa intensa e partecipata testimonianza sulla Storia di Catanzaro. Non è la mia città. Non sono nemmeno nato qui. Ma vi ho trascorso gli anni del Liceo Galluppi. E in quegli anni lontani nacque il mio ,immutato negli anni , affetto per la città
Grazie Emilio, mi fa piacere che ti sia piaciuto il post. Credo sia fondamentale far conoscere la storia dei nostri luoghi. Io Catanzaro la conosco da poco eppure nasconde tante piccole realtà che andrebbero conosciute e valorizzate.