Musaba: un’esplosione di arte e colori a Mammola
Il Musaba di Mammola è un museo surreale. Intravedevo le sue strane opere ogni volta che andavo dai miei nonni a Varapodio, percorrendo la superstrada della Limina. Un appuntamento fisso a cui non rinunciavo mai passando dallo Ionio al Tirreno.
Dal finestrino lanciavo sempre uno sguardo sul curioso “Arlecchino” che tendeva le braccia verso il cielo. Dietro l’opera si nascondevano dei ruderi, ma ancora non sapevo che un giorno mi sarei ritrovata a vivere un’esperienza visuale unica al mondo.
Oggi ti porto a scoprire il Musaba (Museo di Santa Barbara), un parco magico di 7 ettari immerso nel cuore del Parco Nazionale d’Aspromonte.
MUSABA: IL PARCO DELLE MERAVIGLIE DELL’ ASPROMONTE
Il Musaba di Mammola è un concentrato di arte contemporanea nascosto ai piedi dell’Aspromonte, a Mammola, in provincia di Reggio Calabria.
Questo parco museo laboratorio nasce nel 1969 grazie agli artisti Nik Spatari e Hiske Maas e si sviluppa attorno ai resti di un antico complesso monastico del X secolo. Un luogo dove arte, architettura e paesaggio si fondono perfettamente creando un mix tra l’antico e il moderno.
Il Museo di Santa Barbara ospita tantissime opere realizzate negli anni ‘80 da Nick Spatari e artisti internazionali. Tra le sculture site-specific sparse nel parco ci sono “Fountain” dell’artista taiwanese Jin Jong Chen, la “Donna Fontana” realizzata nel 1987 da Stevie Kerwin, poi ricoperta con frammenti colorati nel 2006 da Nick Spatari.
Non passano inosservate il “Concetto Universale” diventato il simbolo del Musaba con i suoi raggi solari colorati che si elevano all’infinito e l’opera “Fireman” dell’artista calabrese Italo Sganga, ispirata alla protettrice Santa Barbara.
LA FORESTERIA DEL MUSABA
Prima di salire verso la Rosa dei Venti, lo spazio museale dove sono custodite le opere dell’artista scomparso nell’estate del 2020, devi dare un’occhiata alla Foresteria del Musaba. Quest’opera architettonica realizzata da Nick Spatari tra il 2004 e il 2008 è particolare per la sua copertura iper colorata.
La Foresteria è un labirinto vivace pieno di stanze, adibito sia a zona residenziale sia a laboratorio. Nik Spatari infatti organizzava delle attività formative stimolando la creatività dei giovani artisti provenienti da tutto il mondo. I ragazzi potevano partecipare a corsi e stage di mosaico e architettura, lavorare fianco a fianco con l’artista e partecipare all’evoluzione del progetto del Musaba.
All’interno del chiostro ci sono 1000 metri quadrati di mosaici monumentali in progress, un’infinità di tasselli colorati che danno vita a scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Al centro, l’artista calabrese ha installato la scultura “L’ombra della Sera”, un omone di ferro alto 15 metri che si allunga verso il cielo, incatenato tra i cavi di acciaio che lo sorreggono per non farlo precipitare.
IL CAPOLAVORO DEL MUSABA: IL SOGNO DI GIACOBBE
Quando entro nell’ex Chiesa di Santa Barbara rimango con gli occhi incollati sul soffitto a guardare il “Sogno di Giacobbe”, definita la Cappella Sistina calabrese.
Questo gigantesco dipinto tridimensionale lungo 14 metri copre tutto lo spazio della volta e dell’abside della cappella ed è stato realizzato da Nick Spatari in cinque anni, tra il 1990 e il 1994. Le figure umane che l’artista definisce “silhoutte” sono ritagliate su fogli di legno leggero, dipinte e poi applicate come rilievi sospesi nell’aria.
MUSABA: IL SOGNO DI NIK SPATARI E HISKE MAAS
Lui calabrese, lei olandese. Lui, sordo dall’età di 11 anni, è stato un pittore, scultore e architetto di fama internazionale. A Parigi ha frequentato e collaborato coi grandi del Novecento, Picasso, Le Corbusier, Jean Cocteau, Max Ernst, Sartre. Lei, artista anticonformista, lascia a 18 anni la famiglia per girare il mondo e cercare la sua identità.
Si incontrano a Parigi nel 1963 e da allora non si lasciano più. Nel 1966 aprono una galleria d’arte a Milano, nel cuore di Brera, e nel 1969 stanchi della città si trasferiscono a Mammola per dare vita al Musaba.
Con l’aiuto di un gruppo di volontari riportano alla luce i resti di un antico complesso monastico del X secolo, e con una grande mostra nel 1971, adibiscono le antiche rovine a spazio espositivo.
Piano piano trasformano un luogo abbandonato e pieno di macerie in un museo colorato a cielo aperto, riciclando i materiali del territorio.
Oggi, dopo la scomparsa di Nik Spatari nel 2020, il Musaba è portato avanti dalla sua compagna Hiske.
MUSABA: PREZZO BIGLIETTO E ORARI
Il contributo d’ingresso al Musaba senza guida è di 10 € per gli adulti, per i bambini fino ai 6 anni è gratuito, dai 7 ai 15 costa 5 €. Comprende la visita del Parco, della Foresteria, della Rosa dei Venti e dell’ex Chiesa di Santa Barbara che custodisce il Sogno di Giacobbe.
Per una visita guidata (da prenotare con anticipo) occorre un numero di minimo 15 persone e il prezzo è di 15 € ciascuno. Per i gruppi superiori a 30 il costo del biglietto è 13 €. I bambini fino a 6 anni non pagano, mentre dai 7 ai 15 anni la visita costa 8 €.
Il Musaba è aperto tutto l’anno, da lunedì a domenica, tranne Natale e Capodanno. Dal 1 settembre al 30 aprile l’accesso è consentito dalle ore 9.00 alle 14.00, dal 1° maggio al 30 agosto dalle ore 9.00 alle 18.00.
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.musaba.org/
COME ARRIVARE AL MUSABA DI MAMMOLA
Per raggiungere il Musaba hai due opzioni:
- Autostrada Salerno – Reggio Calabria: uscire a Rosarno, imboccare la superstrada Jonio-Tirreno in direzione di Marina di Gioiosa Ionica, uscire allo svincolo Mammola e seguire la segnaletica per il Musaba.
- Statale 106 Jonica: Imboccare la superstrada Jonio-Tirreno, uscire allo svincolo Mammola e seguire la segnaletica per il Musaba.
Dai un’occhiata al video del Musaba!
COSA FARE E VEDERE NEI DINTORNI DEL MUSABA DI MAMMOLA
- Villa Romana del Naniglio di Gioiosa Ionica
- Parco archeologico Kaulon di Monasterace
- Stilo e la splendida Cattolica
- Bivongi
- Museo delle Reali Ferriere Borboniche di Mongiana
- Certosa di Serra San Bruno
- Megaliti di Nardodipace
- Soverato
- Parco archeologico di Locri Epizefiri
- Villa Romana di Casignana
- Antonimina, dove ho passato un bellissimo weekend in Aspromonte
- Dolomiti del Sud di Canolo Vecchio
- Gerace
- Pietra Cappa, il monolite più alto d’Europa
- Brancaleone
- I calanchi di Palizzi, una delle escursioni più belle da fare in Calabria
- Il parco archeologico Archeoderi di Bova Marina
- Bova, uno dei 5 borghi calabresi da visitare almeno una volta nella vita
- Roghudi Vecchio
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Un capolavoro assoluto dell’arte che imita la vita…quella dove i colori sono ansie e gioie, paure e sorrisi. La trama di una grande torre di babele che Dio non vuole buttare giù perché nemmeno lui sarebbe in grado di riprodurre tale bellezza.
Ciao Gianni, grazie per aver letto il mio post. Sono perfettamente d’accordo con te. Nik Spatari, nonostante dall’età di 11 anni se non ricordo male sia sordomuto, è riuscito a creare qualcosa di unico nel panorama nazionale e internazionale. Ha 88 anni e continua a lavorare con la stessa passione di quando ha iniziato questo progetto. Mi dispiace solo di non averlo conosciuto personalmente.